Corporate identity un termine poco conosciuto. Uno dei problemi che incontro con i clienti è sempre quello, l’identità. Il “chi siamo” per capirci meglio, l’essenza, il brand, l’insieme dei valori, il motivo per cui si imprende. E’ un passaggio molto complesso quello del momento della verità.
Generalmente i testi che si leggono sui siti web, se ne possono prendere a caso perché son tutti uguali, sono l’espressione di una retrosia manifesta a raccontarsi, a fare semplicemente storytelling. Pur di non dire si dice il contrario di ciò che si vorrebbe dire.
Ma perché non dici semplicemente chi sei, così come ti viene, partendo da ciò che hai dentro di te? Che male c’è anche se non sei il migliore di tutti, il leader di mercato, il più bello, il più bravo, quello che lavora meglio con più efficienza, affidabilità, velocità e precisione? Perché in fin dei conti, cosa ne sai se sei poi il migliore davvero? C’è sempre da qualche parte qualcuno che è migliore di te.
Si fa la corsa ai numeri come se l’azienda fosse una macchina di Formula 1 che se non arriva prima degli altri usando tutti i trucchi possibili, non raggiunge il suo scopo. E così, alla fine, le identità delle aziende sono tutte uguali. Se le metti in fila, sembra appunto una noiosissima e insulsa gara di Formula 1 spesso decisa a tavolino dagli sponsor, tu sei lì che “galleggi” tra la mediocrità e la noia in 15a o 16a posizione fuori dalla zona punti. Una monotonia tale che dopo due minuti sei appisolato sul sofà e ti svegli che non ricordi nulla.
Per il lettore è così, arriva sul tuo sito e … dopo un po’ scappa. Hai voglia di avere un sito perfetto dal punto di vista della SEO, hai voglia a mettere call to actions perfette. Ma se il lettore si annoia, se quello che legge è uguale al sito che ha visto prima alla fine sceglie a caso oppure perché l’altro è stato un po’ più bugiardo di te.
Il sito web non è solo tecnica ma è arte, è persona, è emozione, è colore e calore. Quando entrate in un negozio è la stessa cosa, dovete sentirvi a vostro agio, volete essere tranquillizzati, sentirvi protetti e non avere la sgradevole sensazione che quello che il negoziante vi sta dicendo, tanto, è uguale a quello che ha detto il negoziante di prima e sicuramente non corrisponde a verità.
Corporate identity è anche questo, il modo in cui si decide di raccontarsi perché diventa il modo in cui gestirete le vostre relazioni. Non è quindi solo un marchio su un biglietto da visita ma è l’emozione che provate nel dare quel biglietto da visita a qualcuno che a sua volta lo accetta sapendo bene cosa sta accettando e soddisfatto di ciò che ha saputo.
Non siamo stampini, non siamo etichette, siamo identità, siamo persone e in mezzo alle persone dobbiamo andarci noi, non possiamo aspettare e pretendere che siano gli altri a venire da noi. E per andare in mezzo agli altri dobbiamo saperci stare, cone i nostri valori, le nostre debolezze e la nostra percezione del mondo, la nostra Weltanschauung.
Allora forza! Regalatevi voi stessi smettendola di essere “voi stessi”. Il gioco delle parti è solo un’altra grande bugia, è un bluff e prima o poi qualcuno vi smaschera.
http://www.alessandroorso.com/la-verita-e-un-valore-e-vince-sempre-la-corporate-identity-passa-dalla-verita/
Comunicazione, consenso, cultura, etica, marketing, Web
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